Ecco l'inferno di Goma - Un libro in cui padre Pino Locati racconta la sua esperienza tra gli sfollati in fuga dalle violenze a Goma e nella regione orientale della Rd Congo.
Ho visto e non posso tacere: è questo il titolo dell‘ultima fatica (letteraria) di padre Giuseppe Locati.
ln 408 pagine padre Pino racconta quattro anni vissuti nelle regioni orientali della Rd Congo. Regioni sconvolte da una lunghissima guerra provocata dalle enormi ricchezze minerarie di quell’angolo dell’ex colonia belga, dall’avidità dei regimi congolesi (da Mobutu Sese Seko a Joseph Kabila, passando per Laurent-Desiré Kabila), dalla cupidigia degli Stati vicini, dall’avidità di potenze, multinazionali e Stati esteri.
Non ha confine politico né limite geografico lo sfruttamento dei preziosi “minerali insanguinati”. Una guerra che ha causato sette milioni di morti. Un’immane tragedia, un olocausto, un femminicidio silenzioso (due milioni sono ledonne violentate - è questo il campo d’azione del ginecologo congolese Denis Mukwege, Nobel per la Pace 2018), il peggior disastro umanitario dopo la Seconda guerra mondiale.
Padre Pino ha vissuto le situazioni disperate dei 170.000 sfollati congolesi accampati intorno a Goma.
Persone che ha incontrato quotidianamente: anziani e bambini disabili, donne violentate e ragazze madri, malati di aids, scolari senza scuola, uomini senza lavoro, dei quali ha descritto amaramente la “morte annunciata”.
Lo Stato assente, la Chiesa locale in difficoltà, le milizie violente e predatorie: nelle pagine di padre Locati è descritto un Congo simile più a un girone infernale che non a un Paese ricchissimo in cui la gente potrebbe vivere serenamente, e che invece è costretta a fare i conti con una povertà estrema (il 63% della popolazione vive con meno di due euro al giorno).